Cera una volta un vino di colore rosa, che doveva vivere la sua esistenza nell’ombra, considerato un prodotto di un «bacco minore», perché ne bianco ne rosso. Tutti gli esperti più blasonati del vino lo snobbavano, perché non volevano dedicarsi a un prodotto con un’immagine di scarsa qualità.
Poi e successo il miracolo…
… e questo vino “Cenerentola” ha indossato il suo vestito più bello, con tantissime sfumature di rosa, conquistando il Principe. Da questo momento è cambiato tutto: Il rosé è uscito dalla sua nicchia, ha cambiato pelle ed è diventato un protagonista dell’enologia e della degustazione in tutto il mondo.
Il boom del vino rosa ha avuto inizio in Provenza ed è stato incoronato da un record all’asta con la vendita di una bottiglia magnum per 2.600€. Chapeau! Vi svelo il nome della cantina “Chateau Miraval”, che nel lontano 2014 è stato di proprietà di Angelina Jolie e Brad Pitt (prima della loro separazione).
Il rosato oggi è un’espressione di vitalità e “dolce vita moderna”
Anche in Italia il rosato sta diventando un fenomeno, perché si associa perfettamente al nostro stile di vita: perfetto per un aperitivo con il tramonto negli occhi, un appuntamento romantico dove il colore rosa è di buon auspicio, una serata estiva con gli amici… insomma, un’espressione di vitalità e “dolce vita moderna”, come i suoi colori, odori e sapori.
Il profilo organolettico dei vini rosati
Indaghiamo sul profilo organolettico del rosé per capire come mai “l’allegria, la spensieratezza e il richiamo della bella stagione” si abbinano in modo ideale al nostro vino:
- il colore ci cattura subito, appena versato nel bicchiere, con le sue infinite sfumature cromatiche: dal rosa tenue al chiaretto, dal cerasuolo al corallo, fino ad arrivare al rosa intenso;
- al naso esprime un bouquet che spesso sprigiona note floreali e fruttate, a volte, balsamiche e
- al gusto è fresco ed equilibrato, leggermente tannico e con un’acidità simile a quella dei vini bianchi.
Cosa si abbina al vino rosato?
Con queste caratteristiche il rosé diventa un perfetto abbinamento di tanti piatti della tradizione italiana, come per esempio antipasti di pesce, risotti e primi piatti, piatti vegetariani, carni bianche e secondi di pesce, ma anche torte salate e la pizza (senza dimenticare perché il matrimonio perfetto va valutato sempre in base agli ingredienti del piatto).
Ma come nasce un vino rosato fermo? In primis è il prodotto del viticoltore che lo ha creato, il riflesso indissolubile tra vitigno, territorio e scelte in cantina. Il rosato viene prodotto con uve a bacca rossa ottenuto con la macerazione del mosto sulle bucce per un tempo variabile, che definisce il suo colore più o meno intenso. Non è frutto di una miscela di vino rosso e bianco, tecnica vietata per legge salvo eccezioni per gli spumanti rosé.
L’alcolicità è spesso contenuta (tra 12-13,5% alc.), la temperatura di servizio è 10-14°C, ed è destinato a una consumazione in gioventù: si consiglia di stappare la bottiglia entro 4 anni dalla vendemmia.
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