Degustare un vino coprendo l’etichetta – la cosiddetta degustazione alla cieca – è una pratica tipica dei concorsi internazionali di sommelier per giudicare un vino senza essere influenzati da un nome prestigioso, da una bella etichetta o da un pregiudizio precedentemente acquisito. E’ il modo perfetto per assaggiare un vino senza alcun tipo di condizionamento.
In una degustazione alla cieca, bisogna concentrarsi a fondo per decifrare il misterioso vino nel bicchiere: non si sa nulla della sua origine, della sua storia, dei suoi vitigni, del suo terroir o della sua tecnica di cantina. È molto emozionante, i sensi si acuiscono e bisogna affidarsi al proprio giudizio per riconoscere il profilo organolettico dei vini.
Quali strumenti o conoscenze sono necessari per partecipare ad una degustazione?
Il tipo di degustazione non cambia la tecnica di base. È necessario conoscere l’ABC della degustazione professionale. Parliamo delle 4 fasi: visiva, olfattiva, gustativa e retro-olfattiva. Tutti hanno le competenze necessarie per degustare, ma prima è necessaria un’introduzione all’arte della degustazione del vino, poi servono dedizione, pratica e memoria olfattiva.
Ora veniamo al team building
L’attività inizia con una sessione di formazione che insegna non solo la teoria ma anche l’applicazione pratica insieme al formatore (sommelier professionista). L’obiettivo è interpretare bene le nostre percezioni tattili (come astringenza, salivazione, temperatura, consistenza…).
Dopo questa introduzione (un’esperienza che possiamo portare a casa e perfezionare nel tempo), inizia il team building.
Il gioco di squadra diventa fondamentale
In base alla formula scelta (e ai vini da degustare), a ogni gruppo viene consegnato una scheda con le verifiche da fare e i parametri da riconoscere, come il colore, i profumi e gli aromi (per arrivare a un giudizio sul paese o la regione di provenienza, il/i vitigno/i, la gradazione alcolica, l’annata, la fascia di prezzo, la vinificazione…).
I nostri cinque sensi sono le coordinate con cui stabiliamo i rapporti con il mondo. Iniziamo l’attività in modo gioioso e giocoso: Ogni membro del team è prezioso perché i nostri sensi sono sviluppati in modo diverso, quindi è importante che possiamo confrontarci e decidere insieme. Qualcuno ha un olfatto più sensibile, qualcun altro ha un gusto più marcato, qualcuno ha più esperienza sul campo o una memoria olfattiva più elevata.
Vince la squadra che raggiunge l’obiettivo finale e il punteggio più alto.
Il teambuilding sensoriale rappresenta un vero e proprio percorso formativo dal quale ogni partecipante può trarre una concreta crescita personale. Un percorso capace di andare oltre la percezione sensoriale da cui parte, perché mira a rafforzare il rapporto, la fiducia e la coesione tra colleghi, per aprire la strada alla corretta applicazione delle tecniche di decision making.
Bisogna essere in grado di condividere i compiti (leadership) e di utilizzare ogni risorsa per raggiungere l’obiettivo finale. L’esperienza si chiude con la premiazione del team vincente (che riceve un premio).